Gli altri interventi hanno riguardato l’analisi del funzionamento intermittente delle reti idriche (Gabriele Freni, Libera Università Kore di Enna, e Mauro De Marchis, Università di Palermo), la transizione digitale e la distrettualizzazione (Luigi Berardi, Università di Chieti Pescara), l’impiego di smart meter per la gestione e il contenimento delle perdite (Stefano Alvisi, Università di Ferrara), le opportunità di recupero energetico (Armando Carravetta e Oreste Fecarotta, Università degli Studi di Napoli Federico II), la protezione da eventi di contaminazione (Enrico Creaco, Università di Pavia), la gestione SMART degli acquedotti (Maurizio Righetti, Libera Università di Bolzano). Ogni intervento prevedeva un’introduzione metodologica e alcune applicazioni a sistemi reali, al fine di innalzare il livello di interesse dal punto di vista tecnico degli enti gestori del servizio idrico.

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L’evento ha visto la partecipazione di oltre 150 ingegneri provenienti dal mondo delle water utilities. L’elevato numero di partecipanti, unitamente ai numerosi positivi riscontri ricevuti dagli stessi, costituisce un chiaro segnale che la strada del trasferimento tecnologico passa anche per eventi come questo, in cui il mondo dell’accademia e quello dei gestori si incontrano soprattutto grazie ai risultati dell’impegno profuso nella ricerca applicata. L’evento ha inoltre previsto il rilascio di 6 CFP.